RIFERIMENTI NORMATIVI
ASTM C1196: 2004 - per la prova con martinetto singolo;
ASTM C1197: 2004 - per la prova con martinetti doppi.

campi di applicazione: strutture in muratura

 

La prova con martinetti si effettua generalmente di paramenti murari di diversa natura e tipologia costruttiva.

Il metodo di prova specifica la misurazione in situ delle proprietà di deformabilità della muratura esistente: la resistenza a compressione e il modulo di deformabilità.

La prova si basa sulla variazione dello stato tensionale locale indotto nella struttura per effetto di un taglio piano di limitate dimensioni eseguito normalmente alla superficie della parete in esame. Si articola in due fasi:

  • I fase. Prevede la prova con martinetto piatto singolo al fine di quantificare il valore dello stato tensionale preesistente nella muratura;
  • II fase. Prevede la prova con martinetto piatto doppio al fine di determinare il valore del modulo elastico e del carico di rottura.

Prova con martinetto piatto singolo

Prima di effettuare il taglio si individua la posizione delle basi deformometriche che devono essere simmetriche rispetto alla linea dove verrà operato il taglio. Per la misurazione degli spostamenti verticali si predispongono 3 coppie di punti poste a circa 200 mm di distanza per la rilevazione; dopo aver posizionato le basi si misurano le distanze. Dopo aver eseguito il taglio si inserisce il martinetto piatto nel taglio e si misurano le distanze delle basi di misura. Successivamente si manda il martinetto in pressione con piccoli incrementi e la pressione di misura è quella che permette di ripristinare l’equilibrio deformativo riportando la misura della deformazione alla posizione precedente al taglio.

Prova con martinetti piatti doppi

Una volta rilevato il carico di esercizio della muratura si istalla un secondo martinetto parallelo al primo. La tecnica di prova con doppio martinetto è basata sull'uso contemporaneo di due martinetti piatti, inseriti in tagli paralleli ed allineati verticalmente, collegati ad una pompa idraulica comune. La muratura sovrastante e quella sottostante fungono da contrasto alla reazione esercitata dai martinetti piatti. Mediante l'incremento graduale della pressione esercitata dai martinetti piatti e la contemporanea misurazione della deformazione della muratura compresa tra gli stessi, si ottengono informazioni in merito alle proprietà elastiche del materiale. Individuato il concio di muratura, si posizionano almeno tre coppie di basi di misura verticali poste a circa 200 mm di distanza ed almeno una orizzontale anch’esse poste a circa 200 mm di distanza per come riportato in figura, per misurare, tramite deformometro millesimale, durante la prova, la variazione di distanza rispetto a quella iniziale. I tagli, eseguiti con troncatrice idraulica, dovranno essere distanti tra loro non piu' di 1,5 volte la lunghezza del martinetto piatto utilizzato (generalmente circa 40 ÷ 50 cm). Successivamente si inseriscono i martinetti piatti nei tagli e si misurano le distanze delle basi di misura dopo il taglio. Il campione sottoposto a prova deve essere rappresentativo del comportamento globale della muratura, infatti viene sottoposto a prove cicliche con ritorno a zero con l'incremento graduale del livello di sollecitazione, e misurando di volta in volta lo spostamento dei punti di misura.

La prova viene effettuata incrementando gradualmente il livello di sollecitazione e controllando, con l’utilizzo di un deformometro meccanico millesimale, le corrispondenti deformazioni del concio murario. Le coppie di valori (pressione, deformazione), rilevate ad ogni incremento di carico, vengono tabellate e diagrammate al fine di stimare la pressione di resistenza ultima σr e il modulo di deformabilità E della muratura.

Saggi visivi su muratura –prova sclerometria malte

 

RIFERIMENTO NORMATIVO
D.M. 14 Gennaio 2008 Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni- Circolare 02 Febbraio 2009 - C8A.1.A.3

campi di applicazione:
strutture in muratura

Le Nuove Norme Tecniche per le costruzioni (D.M. 14 Gennaio 2008 e Circolare 02 Febbraio 2009), pongono attenzione alla valutazione della qualità muraria con riferimento agli aspetti legati al rispetto o meno della "regola dell'arte".

L'esame della qualità muraria ha come finalità principale quella di stabilire se la muratura in esame è capace di un comportamento strutturale idoneo a sostenere le azioni statiche e dinamiche prevedibili per l'edificio in oggetto. Dunque è di fondamentale importanza non solo caratterizzare la muratura per stimarne i parametri meccanici, ma verificare attraverso saggi visivi come essa è stata apparecchiata.

Tali esami visivi sono condotti mediante la rimozione di una zona di intonaco di almeno 1 m x 1 m, al fine di individuare forma e dimensioni dei blocchi di cui è costituita la muratura, eseguita preferibilmente in corrispondenza degli angoli, al fine di verificare anche le ammorsature tra le pareti murarie.

Di particolare importanza risulta la presenza o meno di elementi di collegamento trasversali (es. diatoni), la forma, la tipologia e dimensione degli elementi, la tessitura, l'orizzontalità delle giaciture, il regolare sfalsamento dei giunti, la qualità e consistenza della malta.

Monitoraggio Strutturale 

campi di applicazione:
strutture in cemento armato e calcestruzzo, strutture in muratura

l manifestarsi e la presenza di crepe e di fessure in un muro, in una struttura in cemento armato, in una soletta, in un pilastro, in un pavimento ecc., non deve essere mai sottovalutata.

Normalmente è sintomatica di un’instabilità della struttura e in alcuni casi può risultare pericolosa per l’incolumità di chi ne usufruisce.

Il monitoraggio dei quadri fessurativi è una tecnica di misura, statica o dinamica, che, assieme all’analisi ed interpretazione dei dati rilevati, consente di controllare l’andamento nel tempo delle lesioni nelle strutture ossia la loro progressione nel tempo (ritardata, accelerata, costante, stabile), considerando diversi effetti dinamici. Nel caso di monitoraggio statico, la rilevazione dei dati ed il controllo dell'evoluzione del fenomeno viene effettuata periodicamente dal tecnico in situ. Nel caso di monitoraggio dinamico la situazione è tenuta sotto controllo attraverso una rilevazione continua dei dati che può avvenire in locale o in remoto.

Ogni fessura è la dimostrazione concreta di un problema di un edificio e diviene importante comprendere se è interpretabile come un segnale di pericolo  oppure se, pur essendo sgradevole da un punto di vista estetico, è gestibile nell'ambito di ordinari interventi di manutenzione della costruzione.

Le lesioni che usualmente si manifestano negli edifici possono essere riassunte nelle seguenti classi:

  • lesioni da esercizio;
  • lesioni da crisi strutturali;
  • lesioni da ritiro o da viscosità dei materiali;
  • lesioni da vibrazioni;
  • lesioni da espansione di parti interne (corrosione di barre, tubi non ben isolati);
  • lesioni da dilatazioni non consentite in assenza di giunti;
  • lesioni da assorbimento differenziato di umidità;
  • lesioni da cedimenti fondali;
  • lesioni da terremoto;
  • lesioni dovute a specifiche del luogo (condizioni climatiche, incendi, etc.).

La primissima indagine da effettuare per un buon monitoraggio, è un adeguato esame visivo eseguito da un tecnico specializzato; a tale analisi è necessario affiancare una serie letture effettuate con appositi strumenti di precisione quale trasduttori potenziometrici di spostamento, deformometri rimovibili, comparatori centesimali meccanici.